mercoledì 29 ottobre 2008

Sopravvivo perchè son sorda


Martedi
Laboratorio Teatro
Non salto mai una lezione, né per stanchezza, né per stress né per altri impegni. Mai.
O quasi.
Ieri è stato il quasi.
Tutta la giornata ho problemi con le lenti a contatto.
Addirittura ad un certo punto a forza di grattarmi l’occhio infastidito, una lente finisce dove non deve.
In alto, dentro la palpebra, arrotolata su se stessa.
Si vede che si trova bene visto che non riesco a toglierla di li.
Questo non rende piacevolissimo l’umore, e nemmeno fa star bene fisicamente…
Poi starnutisco e ciò non è bello a 4 giorni dallo spettacolo.
Poi appunto, lo spettacolo…diciamo che sento l’esigenza di ripassare un po’.
Tutto questo unito a pochissime ore di sonno, a tanta stanchezza e un po’ di stress, mi fa decidere per una serata casalinga, a letto alle 22.30, deciso!
IO NON DEVO DECIDERE
Questo è una lezione che ancora non ho imparato…
Esco dall’ufficio, passo all’ipermercato per fare (finalmente) un po’ di spesa e comprare cose per lo spettacolo (che ovviamente non trovo) e parto (semi)allegra e fiduciosa verso casa!
Esco dall’iper che diluvia, ma vabbè....Cammino cammnino e mentre avanzo la mia macchina che è senza riscaldamenti finchè non la riparo (e qui si apre tutto un altro capitolo…), si appanna fino a non farmi veder nulla più!
Quindi viaggio con il finestrino aperto, e io e la macchina imbarchiamo acqua...
Arrivata più o meno vicino casa arriva la tormenta.
Non riesco a guidare , troppa acqua, vento che sposta la macchina, e tutto sempre più appannato... lampioni non funzionanti, ogni tanto passo un tamponamento...non riesco nemmeno ad accostare tanto scarsa è la visibilità con la momomobile ormai prossima alla fine naturale della sua esistenza.
Poi ci riesco, sulla togliatti in mezzo alle puttane...
Però non mi accorgo di essere su una pozza enorme
Dopo 20 minuti ferma li in attesa, la macchina inizia a muoversi.
Sento strani rumori da sotto, oscillazioni incomprensibili e subito mi vengono in menti immagini dei miei tanto amati film horror..Controllo che il freno a mano sia tirato, pigio inutilmente il pedale, ma nulla…la pozza sotto di me e l’acqua che continua a venir giu a secchiate mi obbligano ad un infelice e tragicomico balletto.
Seduta in macchina allucinata ancor più che spaventata, vengo sballonzolata avanti e indietro, terribilmente vicina alle altre macchine e al marciapiede.
Resto li, senza saper cosa fare, con tuoni e lampi fortissimi
La macchina è il posto più sicuro in caso di fulmini vero?Le mie certezze ormai vacillano, afferro il cellulare, voglio conforto!La simpatica donnina della vodafone mi fa notare che ho meno d i un euro.
mmmm…ecco…mi sento un pochino….sola…ma il prodigio della tecnologia fa si che io possa mandare sms e chiedere di essere richiamata, così, per avere una voce amica che mi sostenga mentre ballo con la natura!!!
Scopro che i miei sms sono arrivati ore e ore in ritardo. Bè…grazie tecnologia…
Altre macchine iniziano ad accostare, le puttane se ne vanno…io vorrei tanto chiedere dove e seguirle…
Nell’accostarmisi accanto una macchina rischia di prendermi, la visibilità è sempre in peggioramento, e capitata ignara anche lei in mezzo alla pozza, non riesce a frenare.
Io la vedo, ma oltre ad ondeggiare non posso far nulla…mi preparo all’impatto, che fortunatamente è appena accennato, va piano, e l’acqua un po’ attutisce…
Dopo quasi mezz’ora di questo thriller , prendo il coraggio e riparto. Non so come arriverò a casa, ma li isolata e zuppa non posso rimanere tutta la notte!
Mi immetto sulla Palmiro Togliatti che in poco tempo mi è diventata sconosciuta…tutto allagato, l’acqua ormai ci arriva a metà ruote. Viaggiamo tutti con le 4 frecce, a passo d’uomo zoppo e sulla corsia preferenziale, che le normali non sono praticabili.
Io ovviamente tengo sempre il finestrino aperto, aspetto che magari entri qualche carpa o trota o tonno…non so.
Mi fermo ancora un paio di volte perché oltre alle luci delle doppie frecce e non vedo molto, e manco riconosco la strada per casa mia…Cioè, la riconoscerei pure se non fosse chiusa!!
Chiusa?
Ciusa!
Perché?
Oggi?
Ora?
Sono su candid camera, son sicura.Se ci vedessi cercherei le telecamere, ma non potendo, rigiro la macchina protetta dal dio degli sfigati e viaggio su strada alternativa..
Imbocco finalmente la via di casa, sorrido…e poi vedo un mare di macchine ferme in doppia fila
Ora, chi conosce la mia via sa che la doppia fila è follia, con quel tempo un suicidio, con la mia macchina un momocidio. Suono, mi piglio le parolacce, risuono. Passo prendendo le misure più a culo che a vista.
Finalmente parcheggio!Più che altro tiro il freno a mano mediamente vicino al muro, ma in fondo questo lo faccio anche in condizioni climatiche amichevoli…
Ringrazio il cielo per essere sana e salva, io e il mio catorcio. Lo faccio ad alta voce perché è un po’ che ho iniziato a parlar da sola…
Carico la spesa ormai da buttare, carico i regali mezzi fradici (a propositò Pu, scusa per quel che riceverai…eheheheh)
Mi incammino verso il mio portone carica di nervosismo, di pacchi, di acqua ma anche di un imminente futuro roseo e rilassato….
Ovviamente trovo il vialetto di casa allagato, l'acqua a metà polpaccio.
Entro, butto mezza spesa fatta, tra roba scongelata e roba zuppa, però chiudo la porta con il sorriso…
Mi cambio e il pigiamone asciutto da sollievo, inizio a preparare verdure scongelate e le cucino al gusto pioggia…
Nel frattempo attacco la lavatrice con i panni neri (tra cui quelli per lo spettacolo di venerdi) con il colorante nero che ravviva, così, volevo dare un senso di utilità alla serata!
La lavatrice allaga casa di acqua nero angoscia.
Raccolgo quel dolore liquido alla velocità della disperazione, pregando il solito dio dei proletari sfigati di non farmi macchiare il pavimento, anche se temo che il lavandino sia andato.
Presa da un po’ di tremore nervoso (chissà perché eh!) mentre svuoto la lavatrice do una botta al secchio pieno di acqua nera, e riparto da capo a raccogliere..poi inizio il solito allenamento corpo-mente-pazienza…
Alza la lavatrice, apri un pezzo di tappo, riempi il recipiente, rimetti il tappo, rialza la lavatrice, togli il recipiente, svuotalo.
Alza la lavatrice, apri un pezzo di tappo, riempi il recipiente, rimetti il tappo, rialza la lavatrice, togli il recipiente, svuotalo.
Alza la lavatrice, apri un pezzo di tappo, riempi il recipiente, rimetti il tappo, rialza la lavatrice, togli il recipiente, svuotalo.
Alza la lavatrice, apri un pezzo di tappo, riempi il recipiente, rimetti il tappo, rialza la lavatrice, togli il recipiente, svuotalo.
Si rompe il tappo. E’ giusto. Non si può pretendere troppo dal tappo di una lavatrice rotta in una serata così.
Mi rimane in mano il coperchio del tappo, e il tappo incastrato
Ci provo a toglierlo, ma oggi no, non mi riuscirà…
Che fare? I miei panni sono ancora li dentro…
Dai, su, facciamola ripartire!So che poi è possibile io debba ripartire con il “Alza, apri, riempi, chiudi, alza, svuota” ma quei vestiti mezzi tinti mi servono!
Ovviamente il tappo si era rotto in un modo che SEMBRAVA chiuso, ma non lo era.
Si riallaga casa, e sono le 23 passate...
Raccogliendo l’acqua che annoiata di rimanere in bagno se ne sta andando a zonzo peril resto del momolocale, do una botta alla sveglia sul tavolo.
Cade e si rompe
Io la guardo e le parlo...Ecco, parlando con la mia sveglia mi preoccupo un po’ dello stato dei miei nervi..
Ci provo a piangere eh! Lo giuro, invece parlo da sola e mi rassicuro...canticchio pure, secondo me il cedimento è sempre più prossimo....
Però persisto, e provo a salvare maglia e pantaloni che - in teoria sempre meno credibile - userò venerdi.
Una mezz’ora a sciacquare e strizzare, ma la tinta così non va via vero?L’ho scoperto stanotte..
La giornata fortunatamente finisce un pò dopo la mezzanotte, quando poggio calzini e pigiama zuppi insieme al resto del mucchio dei panni che laverò non so quando e non so come…
E meno male che mi volevo riposare!!
Stamattina accadono cose strane
Il pavimento è nuovamente ricoperto di uno strato d’acqua…:-O
Lo mando simpaticamente a cagare e esco.
Ovviamente solo dopo aver buttato la maglia nera (e quindi doverne comprare un’altra tra oggi e domani) e aver continuato a tentar di non veder soccombere anche i pantaloni. Ora sono li, in attesa di eutanasia secondo me, ma non so se me la sento…
Arrivo alla macchina. Piena d’acqua, ma questo forse era prevedibile..
Il volante infangato invece no, non lo avevo previsto, così come le mani nero inchiostro..

Vi voglio bene
Ditemi che me ne volete anche voi, e che se oggi rido non è per follia, ma perché è l’unica via…

4 commenti:

paolo_ ha detto...

A metà lettura ho pensato di farti comunque una ricarica sul telefono. Così, per precauzione... !!!

Anonimo ha detto...

ohmmòmo, se l'avessi letto prima t'avrei portato un cornone rosso stasera :S

mò... ha detto...

Ahahaha, che vi voglio bene l'ho già detto vero?:oD
mò me tatuo una coccinella!

GrimFang ha detto...

LOVVOTI !!!!!!!!
^__^
Non ho mai riso così tanto!
Ti ADORO perché sei sorda!!!!